Da diverso tempo inseguivo questo titolo ed ora finalmente è arrivato, e posso dire di essere campione italiano in carica.
Il mio percorso comincia esattamente nel 2015 quando per la prima volta ho sperimentato questa tecnica di pesca nel torrente.
Partecipavo già alle competizioni a striscio nel laghetto e quell’anno in contemporanea oltre con la pesca a spinning avevo cominciato anche con la pesca al tocco. Ho ottenuto risultati eccezionali in tutti e tre gli ambiti e l’anno seguente mi avrebbero aspettato le qualifiche per il campionato italiano.
Al tocco avevo rinunciato perché, quella data coincideva con una gara per me importante e mi era rimasta quella dello spinning (vincendo il campionato provinciale ne avevo diritto), che ho superato nel migliore dei modi vincendo il mio settore.
Fu cosi che arrivai a disputare il mio primo campionato Italiano che, mi vede vincitore dei mei due settori per entrambe le prove, ma con un numero di pesci inferiore alle altre due persone con due primi piazzamenti.
Riesco ad ottenere la medaglia di bronzo e con essa anche la qualifica del club azzurro.
Un’esperienza tutta completamente nuova per me, considerando che prima di quel momento non sapevo nemmeno che esistesse un campionato del mondo di questa specialità.
Ed è stato cosi che sono entrato a far parte dei migliori 18 agonisti italiani che si giocavano la maglia nazionale in sei gare.
I primi due anni per me sono stati i più difficili… ero all’inizio e non avevo la padronanza di tutte le esche o l’esperienza per poter vincere. Ci sono voluti due anni prima che io vincessi il club azzurro ed entrassi a fare parte della squadra nazionale, e da allora continuo a farne parte, avendo anche conquistato 2 medaglie d’argento e una di oro a squadre e un bronzo individuale per non parlare di 2 medaglia di legno(4° posto).
Durante questi anni riesco a centrare nuovamente altre 2 volte il podio del campionato italiano individuale, ottenendo un argento ed un altro bronzo.
Ero sempre li, pronto per vincerlo ma, tutte le volte mi è mancato qualcosa, sarà stata la fortuna oppure non ero abbastanza preparato, chi lo sa…
Un mese prima ero assieme alla squadra italiana sulle rive del fiume Biferno a disputare il campionato del mondo che ci ha visti indossare la medaglia d’oro a squadre.
Ho sfiorato anche l’individuale ottenendo due primi di settore entrambe le giornate ma, avendo accumulato più penalità dei miei compagni di squadra finisco al terzo posto.
Ero contento di quel risultato ma, credetemi che vincendo entrambe le prove e non aver ottenuto la medaglia d’oro un po mi ha demoralizzato. Purtroppo non ho avuto la possibilità di preparami di più o provare il campo gara ed ogni mia scelta è stata istintiva con anche la guida delle persone che mi seguivano ma, vi racconterò anche questa storia in un secondo momento.
Dopo il mondiale avevo deciso di fare una pausa e lasciar ‘stare la pesca alla trota per un po di tempo ma, a distanza di poco era già arrivato il campionato italiano che mi ha decisamente colto impreparato.
La mia fortuna era stata avere tutto il materiale pronto che, avevo preparato per il mondiale, e la sera prima di partire, ho caricato la valigia con tutto quello che avevo i giro e mi sono avviato verso la mia destinazione.
Mi ritrovai con tutte le ancorette e gli ami privi di ardiglione ma oramai, ero li.
Non avevo altra scelta che arrangiarmi con quello che avevo…. Se penso a tutti gli altri campionati italiani che ho disputato, ora mi viene quasi da riderci sopra… ho sempre avuto pronto quello che mi serviva eppure non ostante lo volessi cosi tanto non arrivava….
Ora mi vien da pensare, che più ti impegni e ti focalizzi su una cosa, più è difficile che arrivi….
Non capitemi male, bisogna dare tutto quello che si ha provando e allenandosi, ma solamente quando si ha la testa libera e non si mette al primo posto la vittoria sembra che si ottenga quello che si vuole.
Per me è andata cosi… quei due giorni di gara sono stati incredibili, qualsiasi scelta avevo fatto era quella giusta, rompere il filo e slamare i pesci era al ordine del giorno ma, ero talmente in pesca che, poco importava.
Sembrava che dall’altra parte del filo avessi attaccata una calamita ed ovunque io la lanciassi attaccavo qualcosa.
Pesco da molto tempo è trovare una situazione del genere… è fantascienza… non mi era mai successo.
La cosa strana è che gli altri non prendevano e io ovunque passassi attaccavo i pesci, che dire… doveva andare cosi e quando meno me lo aspettavo è arrivato !