🥈Campionato italiano predatori da natante al lago di Bilancino

Campionato italiano predatori da natante al lago di Bilancino

La nostra storia prende vita nello stesso periodo di esattamente un anno fa… io (Valentino Vidrasc) ed il mio socio di coppia Daniele Tamborini, in seguito ad una gara (La spinging forte) di fine anno in quel di Caravate, luogo nel quale da due anni a quella parte lottavamo per il primo posto.

Alla fine della manifestazione, di fronte ad un pasto caldo ed un buon bicchiere di vino, eccoci a discutere della stagione a venire. Si prevedeva un’annata difficile… per me, in vista del campionato del mondo a spinning da riva in Italia e per lui assieme ad Andrea Venzi (ex compagno di squadra che ha deciso di rinunciare alle competizioni) in vista della possibilità di far parte della squadra nazionale di questa disciplina. Gli ostacoli erano molti ma, nonostante tutto, anche la voglia di competere non mancava ed in vista del campionato del mondo 2023 che, sarebbe dovuto essere in America, il miraggio di raggiungere quel sogno mi sembrava sempre più vicino alla realtà.

È stata la mia prima esperienza agonistica dalla barca, ma nonostante sapessi insidiare tutte le specie ittiche tenute valide da riva, non nascondo che dalla barca è tutto totalmente differente.

La fortuna più grande sicuramente è quella di gareggiare con Daniele, che bazzica in questo mondo agonistico da diverso tempo e ha saputo indirizzarmi correttamente ma, anche avere Andrea dalla nostra parte è stato ed è fondamentale.

Queste sono competizioni che richiedono tempo: per andare a provare i campi di gara, per provare tante tipologie differenti di esche, con diversi approcci, insidiando diverse specie.

Sono gare che, richiedono una giusta strategia che, puoi creare solamente conoscendo al meglio i posti nei quali ci dovrai pescare.

Per affrontare la finale svoltasi al lago di Bilancino ci siamo qualificati sul lago d’Orta, location bellissima che, con i suoi 6 cavedani, 6 persici e l’unico luccio della prova che, ha abboccato su una delle nostre esche, stacchiamo quel biglietto per poterci essere anche noi.

Si riparte da capo…. nuovo lago… altri pesci… condizioni differenti… una nuova strategia da mettere in atto, insomma il gioco ricomincia.

Il poco tempo di certo non era dalla nostra ma, avendoci già pescato, Daniele e Andrea che ci erano andati prima che ci qualificassimo, avevano già in mente cosa a grandi linee bisognava fare, al contrario di me…

Non essendoci mai stato, non sapevo cosa aspettarmi ma, provandolo due settimane prima qualcosa in più siamo riusciti a capire ed eccoci ad affrontare la prima giornata di gara.

Insieme, decidiamo di partire su uno spot dove nelle prove avevamo trovato molti perca che, purtroppo non hanno reagito e dopo quasi 2 ore di gara ci vediamo senza nessuna cattura. Situazione difficile credetemi ma, avendo affrontato tante gare sapevamo che, il tempo che ci restava era ancora molto e facendo le scelte giuste potevamo ribaltare la situazione.

A sangue freddo decidemmo di lasciare libero quel posto e cambiare completamente tipologia di pesca insidiando i persici, difficilissimi da prendere perché, si spostavano in continuazione ma, giocando d’astuzia abbiamo concretizzato le prime sei catture che ci servivano chiudendo cosi la prima quota.

In seguito, sapevamo che ci serviva la quota anche dei perca e almeno un luccio per restare nei primi 5 classificati di giornata e i posti dove poterli prendere erano pochi ma, eravamo vicini a dove siamo partiti e abbiamo dato un’altra possibilità a quel posto che, dopo quasi due ore di gara non ci aveva ancora regalato una cattura, ma credendoci ci ha premiati con un luccio ed un perca. Il tempo passava in fretta, ci mancavano solamente 3 ore alla fine della competizione e non sapevamo quale sarebbe stata la scelta più giusta per noi…. Daniele ci credeva in un altro luccio nello stesso posto ma, io volevo solamente andarmene da li.

Ci eravamo dati 30 minuti per insistere ancora ma, nulla era arrivato, al che prendiamo la decisione di andare dalla parte opposta del lago che, richiedeva 30 minuti di spostamento dove, ci saremmo giocati le ultime due ore rimaste.

Fortunatamente quella scelta ci ha premiati usando un’esca che quei pesci mai prima avevano visto (VibraShhh che tra non molto sarà disponibile sul sito vale-pesca.com e nei negozi) e abbiamo chiuso anche la quota dei 6 perca in poco più di 30 minuti. Avevamo un buon punteggio ma, sapevamo che non sarebbe bastato per vincere.

Ci restava all’incirca un ora e mezza di gara e avevamo bisogno della svolta, ci ho creduto, forse più io di Daniele che, probabilmente avrebbe voluto giocarsela in modo differente ma, insieme siamo andati a provare a prendere i pesci gatti che, nelle prove abbiamo visto ma, non eravamo riusciti a prendere.

Sta di fatto che i pesci c’erano e se avessimo trovato il modo di prenderne uno avremmo saputo di farcela. Il caso ha voluto che quel pesce che ci serviva diventasse due pesci gatto sopra i 70 cm che, ci hanno portati a vincere la prima prova.

Scelte azzardate che hanno dato i loro frutti. Decisamente nulla di prevedibile ma noi “adoriamo i piani ben riusciti” e qui possiamo dirlo forte.

La prima prova era andata ma, ne mancava una, quella che avrebbe deciso la nostra sorte per l’America, probabilmente il sogno di entrambi.

Eravamo i primi in classifica e prendersi i rischi del primo giorno non era nei nostri piani, per cui abbiamo deciso di andare sulla scelta più conveniente… difendere il risultato.

Dopo diverse ore di gara, con tante difficolta sembrava che, tutto andasse secondo i piani fin che, un altro equipaggio ci ha detto di avere 5 lucci, al che abbiamo ipotizzato che i lucci avessero mangiato quella mattina e che tutti li avessero presi e noi nemmeno li avevamo pescati.

Insomma, abbiamo cambiato subito stile di pesca e nel giro di poco avevamo centrato un luccio e con la quota dei 6 persici e i 4 perca, facendo due conti, il punteggio non ci sarebbe bastato per vincere il campionato.

Ancora una volta ci siamo trovati nell’angolo, e sapete cosa succede quando si viene messi all’angolo… si tirano fuori i denti e si prendono certi rischi che nel nostro caso per diversi fattori non hanno funzionato, trovando un equipaggio dopo 40 minuti di spostamento sul nostro spot migliore dove avremmo potuto ribaltare la situazione a solamente un ora dalla fine.

Ci abbiamo provato e con un po’ di fortuna avremo occupato il gradino più alto ma, la bugia dei 5 lucci e l’idea che ci eravamo fatti erano ben lontane dalla realtà.

Avremo voluto vincerlo quell’italiano ma, era più importante per noi essere convocabile per il mondiale del 2023.

Obiettivo centrato direi, e con questo argento oltre a poterci definire vicecampioni italiani siamo diventati per ordine di podio la prima scelta dopo i vincitori convocati di diritto.

Questa nostra avventura come coppia continua ed il prossimo obiettivo è il campionato italiano di street fishing sull’quale fantasticando, delusi ma, contenti del risultato ottenuto ci siamo promessi la medaglia d’oro.

Valentino Vidrasc.

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