
Dopo la promessa che ci siamo fatti in seguito al campionato italiano ai predatori da natante, rieccoci alla vigilia di un nuovo campionato.
Si riparte con la voglia di farcela, i presupposti erano ottimi dato che negli anni passati il mio socio Daniele Tamborini assieme ad Andrea Venzi ed Adam Lumassi, hanno ottenuto ottimi risultati nella classica gara organizzata da Street Fishing Italia in quel di Adria.
La conoscenza del campo gara c’era, grazie allo storico delle gare passate però, avevamo anche un grande quesito, come e dove riusciremmo a prendere i pesci quest’anno?
Domanda giustificata visto che, il primo anno hanno vinto la manifestazione pescando i perca nel posto più famoso d’Italia che, per questa gara è stato tenuto fuori.
Il secondo anno la soluzione è stato il drop shot.
Il terzo anno l’esca letale era il crank.
Che dire, questo posto cambia in continuazione e quel che ti sembrava di sapere da un momento con l’altro serviva a ben poco.
Come per ogni manifestazione importante, bisogna dare il massimo e per poterlo fare eccoci due settimane prima a provare il campo di gara.
A primo impatto, vista la poca visibilità all’interno dell’acqua, mi sembrata tutto uguale salvo qualche punto dove si stringeva di più o qualche zona più ricca di vegetazione. Al che partiamo dall’inizio del campo gara a “battere acqua”. Visioniamo più posti possibili ed inneschiamo a rotazione tutto quello che ci eravamo portati con noi. Dopo pochi lanci sento la prima mangiata che, purtroppo non sono riuscito a concludere ma, era un ottimo segno ed il primo pensiero è stato “sto facendo la cosa giusta”. In seguito, nello stesso posto Daniele riesce a concludere la sua, portando a guadino un bell’esemplare di aspio, che ha decisamente sbloccato la giornata e da li a venire il divertimento non ci è mancato.
Prendevamo tanti aspi e sporadicamente in mezzo a loro riuscivamo a catturare anche qualche black bass, pesci che in quel momento non sapevamo sarebbero stati validi nella finale.
Eravamo in pochi a provare ed il pesce poco stressato reagiva su tutte le esche che lanciavamo ma, avevamo un problema… dei perca , non c’era traccia e prendendo solamente gli aspi che, mangiavano oltre misura, in tanti avremo concluso quella quota di 6 pesci.
Abbiamo continuato ad insistere ma, nulla. Gli unici due esemplari di perca li avevamo catturati nell’unico posto non tenuto buono per la gara.
Nel viaggio di ritorno abbiamo riflettuto a lungo sul da farsi e qualcosa in più ci era sembrato di aver capito.
Cominciamo la prima prova in un posto vicino alla partenza convinti di riuscire ad uscirne contenti con qualche cattura dalla nostra parte e così è stato, quei 2 aspi entrati nel nostro guadino sono proprio stati un ottimo inizio, peccato che per le seguenti due ore di gara, non avevamo più trovato un pesce. La situazione non era delle migliori ma, sapevamo che verso l’ora di pranzo gli aspi sarebbero ritornati attivi, nel giro di poco tempo utilizzando l’esca che ci ha fatto fare la differenza (VidraShh a breve disponibile sul sito vale-pesca.it e nei negozi), riusciamo ad inviare altre 3 catture di aspi arrivando così ad avere 5 pesci di buona taglia.
Ne avevamo bisogno ancora di uno per chiudere la quota ma, già non mangiavano più.
Continuando a spostarci, cambiando spesso l’approccio di pesca, riusciamo a catturare anche due perca e sfruttando quella terza finestra di attività arriva anche il sesto aspio.
Finiamo cosi la prima prova con 6 aspi e due perca , 2° nella classifica di giornata.
Contenti del risultato, ci siamo presi qualche ora di relax di fronte ad un bicchiere pieno, assieme ad amici pescatori per staccare qualche ora la testa dalla gara.
Sapevamo che nella seconda gara tutto sarebbe stato diverso perché, oramai i pesci erano stati punti e quel campo gara non poteva di certo offrirci di più.
Come il primo giorno abbiamo scelto una partenza veloce sugli aspi, prendendone in poco tempo due ma, come già sapevamo, oltre ad aver avuto meno abboccate, fuori dalle finestre di attività i pesci erano fermi.
Analizzando la situazione abbiamo scelto di concentrarci sulla pesca al perca, sui due spot più lontani nei quali ci credevamo, inizio e fine campo gara.
La pesca era decisamente molto più lenta pero, sembrava che ne risentissero meno dalle condizione dell’acqua, e il giorno prima tutti li avevamo dedicato meno tempo.
Ci era sembrata la scelta più corretta e credendoci siamo stati premiati con 4 catture fondamentali per ottenere il risultato che cercavamo.
La fortuna possiamo dire che questa volta non ci ha aiutati ma, credendoci senza mollare fino alla fine, siamo diventati campioni Italiani di questa specialità e siamo di diritto nella squadra nazione.
Ci aspetta una stagione difficile, ma ci impegneremo a dare del nostro meglio, vestiti di azzurro per onorare la patria sul nostro territorio, nelle acque di Mantova.
Ora che hai messo a disposizione di tutti i pescatori tutta la tua esperienza di pesca (e questa non si può quantificare) finalmente ho trovato un negozio dove vado sul sicuro sulle esche che comproDai vale
Grazie davvero Michele, il tuo commento mi riempie di felicità.